giovedì 29 ottobre 2009

I Bassotti: Laura

"Questo è stato il secolo delle donne e io so di essere stata parte di quella rivoluzione. In un'altra generazione, forse la prossima, la parità sarà data per scontata. Coloro che verranno dopo di noi troveranno più facile affermare la propria indipendenza, ma si saranno perse la grande avventura di essere nate in un secolo di cambiamento".
Sono parole scritte da Vera Caspary nella sua autobiografia "The Secrets of the Grown-Ups", ma potrebbero tranquillamente essere state pronunciate dalla protagonista del suo primo mystery, Laura.
Giovane provinciale alla conquista della grande metropoli, dotata in egual misura di fascino e di talento, Laura Hunt riesce, bruciando le tappe, a diventare un'affermata pubblicitaria e una protagonista della vita sociale e mondana.
Fino al giorno in cui viene ritrovata brutalmente uccisa nel suo appartamento, completamente sfigurata da una sventagliata di pallini in pieno viso.
A farcela conoscere e raccontare la sua storia sono, uno dopo l'altro, il suo amico più fidato e mentore nell'alta società newyorkese, Waldo Linecker, raffinato dandy, cultore della bellezza in ogni sua forma e appassionato collezionista d'arte, il fidanzato e futuro marito, il decorativo e inetto rampollo di buona famiglia, Shelby Carpenter, e infine Mark McPherson, lo smagato detective, incaricato di indagare sulla sua fine.
Da chi o meglio da che cosa è stata uccisa Laura visto che, in mancanza di testimoni e di indizi chiari, si deve partire dal possibile movente per arrivare ad un potenziale assassino?
Passione, gelosia, invidia, competizione professionale?
McPherson, sempre più coinvolto a dispetto di se stesso in un'indagine iniziata controvoglia e assegnatagli per dispetto dal suo capo, rimane affascinato dalla donna, che conosce solo attraverso il ritratto appeso nel suo appartamento e le parole di chi le ha vissuto accanto, fino al punto di innamorarsene.
Durante un temporale, mentre trascorre l'ennesima serata a casa di Laura, una porta si apre e il fantasma che ha invaso la sua mente si materializza improvvisamente di fronte a lui....
Lascio al lettore ovviamente il piacere di scoprire quali segreti, suoi e altrui, si nascondono dietro l'enigmatico viso di Laura che, nella versione cinematografica di Otto Preminger, "Vertigine", aveva le splendide fattezze di una luminosa Gene Tierney.
Non vi saranno sfuggite le affinità evidenti con un altro celeberrimo film, questa volta di Hitchcock , "Vertigo" - in italiano, proprio per evitare possibili confusioni, "La donna che visse due volte".
Il gioco del doppio, una morte drammatica e misteriosa, il tema della giovane donna in pericolo sono topoi classici del thriller, ma l'autrice lo struttura qui in maniera originale e avvincente - e ciò sicuramente ne spiega l'iniziale insuccesso - come racconto a più voci dei protagonisti, che in successione aggiungono nuovi frammenti ad un mosaico destinato a comporsi solo alla fine..
Soprattutto la sua protagonista ha una forza, una determinazione non così consueta nelle protagoniste dell'immaginario narrativo dell'epoca.
Forte, originale, determinata nella professione e nella vita sociale, ma non priva di fragilità e tenerezze quasi inaspettate nei sentimenti, Laura è un personaggio in cui a distanza di anni le lettrici possono ancora identificarsi e i lettori innamorarsi.
Mi piace pensare che Vera Caspary immaginasse così anche le giovani donne delle nuove generazioni che avrebbero goduto i frutti delle conquiste sue e delle sue compagne di avventura.

Vera Caspary, Laura, Polillo Editore

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